La Pineta
Queste immagini parlano di consapevolezza e della relazione con il nostro corpo.
Qui c’è una pineta, ci sono corpi distesi a terra dormienti, ma con uno sguardo più profondo c’è anche altro; queste sagome umane si trasformano e portano ad una riflessione su quanto siamo naturali distesi a terra.
Nella pratica dello Yoga la fine di ogni sequenza è rappresentata da Shavasana, la posizione del cadavere, posizione supina in uno stato di veglia che serve a raccogliere l’esperienza vissuta con il corpo e a calmare il sistema nervoso.
Questa postura consente di diventare consapevoli di sè stessi e di raggiungere livelli superiori di accordo con il proprio vero sé interno.
Qui non si dorme, ma si è in un forte stato di relazione con il proprio interno appena prima di riprendere il contatto con la vita. Proprio come nel sonno leggero di un pisolino.
Forse è proprio qui, in questa postura, che ci ritroviamo?
Osservando più attentamente questi corpi in posizioni fetali si possono immaginare piccoli bozzoli di umani a contatto con la madre terra e che da questa poi prenderanno origine.
Un bimbo appena nato spende le prime settimane della sua vita disteso adattandosi al mondo esterno, la sua mente cresce e si sviluppa non appena apre gli occhi, annusa, tocca e interagisce con il mondo ‘fuori’.
Quanto conserviamo ogni giorno dell’atteggiamento di un infante?
Con questa serie di immagini l’osservatore sperimenta con lo sguardo un modo per confrontarsi con il suo corpo e con i cambiamenti che accadono dentro.
La fotografa Donata Zanotti conduce da più di 15 anni una ricerca personale sul corpo, la sua vera essenza e la sua relazione con lo spazio attraverso l’approfondimento della disciplina dello Yoga.
L’interesse che la muove è capire come rimandare alla mente i segnali che partono da dentro senza giudizio perché se stiamo sentendo qualcosa lo stiamo vivendo.
Le sue fotografie sono presenti in collezioni sia pubbliche che private.